Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Lepidoptera
Famiglia: Nymphalidae
Genere: Nymphalis
Specie: Nymphalis antiopa L.
Nome comune: Vanessa antiopa
La Nymphalis antiopa è la vanessa più grande tra quelle presenti in Europa. Questo straordinario lepidottero è diffuso nell'Eurasia centro-settentrionale e in Nord America, con alcune sottospecie locali. In Italia, è segnalata lungo tutto il territorio peninsulare, ma è una specie piuttosto rara e localizzata soprattutto nelle foreste collinari e montane, risultando leggermente più comune nelle regioni settentrionali.
È facilmente riconoscibile grazie al caratteristico colore delle ali superiori, che mostrano una tonalità bruno-rossiccia uniforme, vellutata, che in alcuni individui può tendere al nero o all'amaranto scuro. Il margine delle ali è di un delicato color crema, impreziosito da una serie di piccoli ocelli azzurri disposti in zona submarginale. La pagina inferiore delle ali riprende la struttura di quella superiore, ma è priva degli ocelli e presenta una colorazione più opaca e smorta, caratteristica che aiuta la farfalla a mimetizzarsi efficacemente quando si posa ad ali chiuse su tronchi o legno morto. La sua apertura alare raggiunge i 75-85 mm.
Nymphalis antiopa è una farfalla amante dell'ombra, chiamata sciafila, poiché preferisce vivere nei boschi e nelle foreste. La sua livrea le conferisce un'ottima capacità di camuffamento, proteggendola dai predatori, soprattutto dagli uccelli. Il suo habitat ideale è rappresentato da foreste miste in clima temperato o continentale, caratterizzate da ombra e radure soleggiate, dove la farfalla può riscaldarsi nelle giornate più fresche. La scura colorazione delle ali le consente di assorbire rapidamente calore solare, rendendola efficiente nella termoregolazione. I maschi pattugliano vigorosamente il loro territorio con un volo energico e deciso. È raro vederla nutrirsi di nettare dai fiori: predilige infatti alimentarsi di frutta matura caduta al suolo, carcasse, letame e altre sostanze organiche in decomposizione. I sali minerali necessari vengono assunti bevendo da pozze fangose.
Questa specie di farfalla presenta generalmente una sola generazione annuale, ma si distingue per la sua robustezza e capacità di resistenza. Sverna come adulto, entrando in uno stato di latenza invernale, simile al letargo, rifugiandosi in anfratti naturali come cavità degli alberi, grotte, e pareti rocciose. Non disdegna, tuttavia, rifugi offerti dall'uomo come cantine, soffitte, solai e granai. In primavera, al risveglio dal torpore, si riproduce, completando il suo ciclo vitale. Un singolo esemplare può vivere fino a 10-12 mesi, compiendo talvolta brevi migrazioni.
I bruchi di questo lepidottero si nutrono di un'ampia varietà di piante ospiti, principalmente salici, pioppi e betulle. Tuttavia, a seconda della distribuzione geografica, le uova possono essere deposte anche su biancospino, rose selvatiche e ontano. Durante le prime fasi della loro vita, i bruchi vivono in gruppi (fase gregaria) per poi disperdersi prima dell'impupamento. Nelle fasi finali di crescita, i bruchi si distinguono per la loro livrea nera, spinosi e con una caratteristica fila dorsale di ocelli arancioni, con una colorazione che può presentare riflessi grigi.