Hystrix cristata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Classificazione scientifica

 

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Rodentia
Famiglia: Hystricidae
Genere: Hystrix
Specie: Hystrix cristata (Linnaeus, 1758)

 


 

Descrizione generale

 

Hystrix cristata, noto come istrice crestata o istrice africano, è un grande roditore erbivoro, famoso per le sue lunghe spine dorsali che costituiscono un efficace sistema difensivo. È l’unica specie di istrice presente in Europa, essendo naturalizzata in alcune regioni italiane, sebbene originaria dell’Africa settentrionale e subsahariana. L’animale è notturno e terrestre, solitario o a piccoli gruppi familiari. Ha abitudini fossorie e si rifugia in tane scavate o occupa cavità naturali. Quando minacciato, solleva le spine, produce suoni secchi con quelle caudali e, in casi estremi, carica all’indietro per infilzare il predatore.

 


 

Distribuzione e Habitat

 

Distribuzione geografica

 

  • Originario di gran parte dell’Africa (dal Sahara al Sudafrica)

  • Introdotto e naturalizzato in Italia (principalmente centro-meridionale e Sicilia)

  • Presente anche in alcune aree balcaniche in modo sporadico

 

Habitat preferito

 

  • Macchie mediterranee e boscaglie

  • Aree collinari e submontane

  • Zone agricole e margini di foreste

  • Predilige terreni asciutti e ben drenati, con possibilità di rifugi sotterranei o naturali

 


 

Caratteristiche morfologiche

 

Dimensioni

 

  • Lunghezza corpo: 60–83 cm

  • Lunghezza coda: 8–17 cm

  • Peso: 13–27 kg

 

Aspetto

 

  • Corpo robusto e tozzo

  • Testa allungata con occhi piccoli e orecchie corte

  • Rivestimento dorsale costituito da spine rigide lunghe fino a 40 cm

  • Coda corta con spine modificate a forma di “sonagli” che emettono rumori secchi

  • Colore generalmente bruno-nerastro con striature bianche sulle spine dorsali

 

Scheletro e dentizione

 

  • Incisivi a crescita continua, efficaci nel rosicchiare radici e cortecce

  • Dentatura tipica dei roditori: 1/1, 0/0, 1/1, 3/3 (formula dentaria)

  • Colonna vertebrale e arti robusti per facilitare lo scavo

 


 

Comportamento e abitudini

 

Attività

 

  • Marcatamente notturno

  • Di giorno resta nascosto in tane profonde o sotto rocce

  • Movimento lento, ma può accelerare brevemente se minacciato

  • La coda vibrante con spine caudali agitate funge da allarme acustico

 

Territorialità

 

  • Animale prevalentemente solitario o in coppia

  • Marca il territorio con feci, urina e secrezioni ghiandolari

  • Difende attivamente il rifugio scavato

 

Tane

 

  • Scava gallerie fino a 10 metri di lunghezza

  • Le tane possono avere camere interne per il riposo e la riproduzione

  • Occasionalmente occupa rifugi naturali (cavità rocciose, tane abbandonate)

 


 

Alimentazione

 

Erbivoro generalista:

 

Si nutre principalmente di:

 

  • Radici

  • Bulbi e tuberi

  • Cortecce e rami

  • Frutti caduti e funghi

  • Talvolta osse (comportamento osteofagico per l’assunzione di calcio)

 

Adattamenti alimentari

 

  • Apparato digerente adatto alla fermentazione della cellulosa

  • Comportamento osteofago comune per la mineralizzazione degli incisivi

  • Capacità di nutrirsi anche in ambienti aridi grazie alla dieta flessibile

 


 

Riproduzione e ciclo vitale

 

Accoppiamento

 

  • Non strettamente stagionale, ma più frequente in primavera-estate

  • Coppie monogame o con tendenza alla formazione di nuclei familiari stabili

 

Gestazione e sviluppo

 

  • Gestazione: 90–112 giorni

  • Partorisce 1–4 piccoli, ben sviluppati e con spine molli alla nascita

  • I piccoli rimangono nella tana per circa 6 settimane

  • Allattamento fino a 2 mesi, svezzamento graduale

 

Maturità sessuale

 

  • Raggiunta a circa 8–12 mesi

  • Longevità: fino a 15 anni in natura, oltre 20 in cattività

 


 

Ruolo ecologico

 

  • Favorisce l’aerazione del suolo tramite scavi

  • Contribuisce alla dispersione di semi consumando frutti

  • Importante fonte alimentare per grandi predatori

  • Le sue tane possono essere riutilizzate da altri animali (volpi, rettili, mustelidi)

 


 

Minacce e conservazione

 

Minacce principali

 

  • Bracconaggio per carne e spine (in alcune culture africane)

  • Persecuzione da parte degli agricoltori (danni a colture ortive e tuberi)

  • Mortalità stradale

  • Perdita dell’habitat e urbanizzazione

 

Stato di conservazione

 

  • IUCN Red List: Least Concern (LC), ma in alcune aree italiane è protetto dalla legislazione

  • In Italia è specie protetta (L.157/92), vietata la caccia e la detenzione

  • In alcune regioni si effettuano monitoraggi per verificarne la diffusione e l’impatto

 


 

Curiosità

 

  • Le spine non sono velenose né possono essere lanciate, ma si staccano facilmente e si conficcano nei predatori

  • È uno dei pochi roditori osteofagi: rosicchia ossa per mantenere affilati gli incisivi

  • Le spine caudali sono cave e possono vibrare come un sonaglio: servono per dissuadere i predatori

  • In epoca romana era noto e talvolta allevato per le carni

  • Nell’araldica medievale veniva talvolta raffigurato come simbolo di difesa e resistenza

 

Autore: Roberto Vatore