Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Hymenoptera
Famiglia: Formicidae
Genere: Monomorium
Specie: Monomorium pharaonis (Linnaeus, 1758)
Monomorium pharaonis
Monomorium pharaonis, comunemente nota come "formica faraone", è una minuscola formica eusociale appartenente alla sottofamiglia Myrmicinae. Notoria per il suo comportamento invasivo e la capacità di stabilire colonie poliginiche all'interno di ambienti umani, questa specie ha una distribuzione cosmopolita ed è considerata una delle principali specie di formiche infestanti a livello globale. Il nome deriva dall'erronea credenza che fosse una piaga dell'antico Egitto.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica
Originaria delle regioni tropicali dell’Africa o dell’Asia (origine ancora discussa), oggi M. pharaonis è presente in tutto il mondo come specie sinantropica, con popolazioni consolidate in:
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Europa (soprattutto in ambienti riscaldati come ospedali, serre, edifici)
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Nord America
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Sud America
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Asia e Medio Oriente
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Africa sub-sahariana
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Oceania
In regioni temperate non può sopravvivere all’aperto durante l’inverno, ma colonizza stabilmente ambienti interni.
Habitat preferito
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Ambienti umani (ospedali, case, cucine, laboratori)
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Costruzioni con microclimi stabili (25–30 °C)
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Interstizi nei muri, cavità nei pavimenti, spazi dietro i battiscopa
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Laboratori e magazzini alimentari
È una specie strettamente associata all’ambiente antropico.
Caratteristiche Morfologiche
Aspetto generale
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Dimensioni:
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Operaie: 1,5–2 mm
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Regine: 3,6–4,5 mm
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Maschi: ~2 mm
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Colore:
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Corpo giallo-miele o brunastro
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Addome leggermente più scuro
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Corpo:
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Slanciato, con peduncolo a due segmenti (petiolo + postpetiolo)
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Antenne con 12 segmenti (le operaie), terminanti in una clava a 3 articoli
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Ali: presenti solo nei sessuati (maschi e regine), trasparenti con venature ridotte
Differenze morfologiche
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Operaia: piccola, sterile, con capo grande e mascelle pronunciate
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Regina: più grande, dotata di torace sviluppato e ali funzionali
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Maschio: molto più piccolo della regina, di aspetto gracile, con occhi composti prominenti
Comportamento e Abitudini
Attività e organizzazione sociale
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Specie poliginica: una colonia può avere decine di regine
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Riproduzione gemellare: le colonie si espandono per gemmazione, evitando la sciamatura
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Estrema plasticità comportamentale e adattabilità ambientale
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Attiva tutto l’anno in ambienti riscaldati
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Foraggiamento gregario e guidato da feromoni
Difesa
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Nessun pungiglione visibile; le operaie possono mordere
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Strategia di difesa principale: evasione e frammentazione della colonia in risposta a disturbi
Alimentazione
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Dieta onnivora:
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Zuccheri, grassi, proteine
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Sostanze dolci (succhi, miele, sciroppi)
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Resti organici, carcasse di insetti
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Entra spesso in competizione con altre formiche sinantropiche
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Attratta da alimenti umani, motivo della sua importanza come infestante domestico
Riproduzione e Ciclo Vitale
Riproduzione
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Assenza di sciamatura nella maggior parte dei casi
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Partenogenesi telitoca per la produzione delle operaie
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Accoppiamento interno alla colonia o durante brevi dispersioni locali
Ciclo vitale
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Uovo → larva → pupa → adulto
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Ciclo completo in 38–45 giorni a temperatura ottimale
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Le colonie possono contenere migliaia di individui, fino a 300.000 nei casi estremi
Ruolo Ecologico
Interazioni
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Specie invasiva e competitiva: può soppiantare le formiche autoctone
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Nessuna interazione mutualistica nota con afidi o altri insetti
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Preda di aracnidi e altri insetti in ambienti esterni, sebbene raramente
Impatto sull’ecosistema
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Minimo in ambienti naturali, ma elevato in contesti antropici
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Rilevante come vettore meccanico di patogeni in ospedali e laboratori
Minacce e Conservazione
Minacce principali
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Non presenta minacce ambientali significative
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Estremamente resistente ai cambiamenti e ai trattamenti chimici
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Difficile da eradicare: la sua poliginia e capacità di frammentazione rendono inefficaci molti insetticidi
Stato di conservazione
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Non valutata dalla IUCN
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Non considerata a rischio: al contrario, è tra le formiche più diffuse nei contesti urbani
Curiosità
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Il nome “faraone” è frutto di un errore storico, senza basi zoologiche
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È una delle formiche più difficili da controllare in ambito ospedaliero
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Le colonie possono dividersi in micro-unità autonome, ciascuna con più regine
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La presenza in ambienti sterili (ospedali) ha sollevato preoccupazioni sanitarie: può trasportare batteri patogeni come Staphylococcus o Pseudomonas
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Viene spesso confusa con altre specie minute come Tapinoma melanocephalum o Monomorium minimum
Autore: Roberto Vatore