Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Arthropoda
Classe: Insecta
Ordine: Hymenoptera
Famiglia: Formicidae
Genere: Crematogaster
Specie: Crematogaster scutellaris (Olivier, 1792)
Crematogaster scutellaris è una formica arboricola molto diffusa nel bacino del Mediterraneo, facilmente riconoscibile per la testa rossa brillante e il caratteristico gastro nero a forma di cuore. Appartenente alla sottofamiglia Myrmicinae, questa specie è nota per i suoi comportamenti aggressivi difensivi, la costruzione di nidi in ambienti legnosi e la complessa interazione mutualistica con afidi e cocciniglie. Rappresenta un importante predatore generalista e attore ecologico nelle foreste e nei paesaggi rurali e urbani del Sud Europa.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica
Crematogaster scutellaris è originaria della regione paleartica occidentale, con un’ampia diffusione nei seguenti territori:
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Europa meridionale (Italia, Spagna, Francia, Grecia, Portogallo)
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Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia)
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Medio Oriente (Turchia, Libano)
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Presente anche in microregioni dell’Europa centrale, in espansione verso nord
Habitat preferito
Questa specie predilige habitat caldi e temperati con presenza di vegetazione arborea. Si osserva in:
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Boschi di latifoglie (soprattutto querce, olmi, castagni)
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Frutteti e oliveti (nidifica nei tronchi cavi)
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Aree urbane e periurbane con presenza di alberature vecchie
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Macchie mediterranee e pendii collinari
Nidifica prevalentemente nel legno morto, nei rami cavi o sotto la corteccia di alberi maturi, ma può anche sfruttare travature lignee, pali elettrici, muri a secco e cassette nido.
Caratteristiche Morfologiche
Aspetto generale
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Dimensioni: operaie lunghe 3,5–5 mm
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Colore: capo rosso vivo, torace e gastro neri
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Corpo: compatto, con gastro caratteristicamente rialzato a forma di cuore
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Antenne: clavate, con 11 segmenti e una clava terminale tri-articolata
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Occhi: composti, prominenti lateralmente
Casta
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Regina: più grande (fino a 7–9 mm), simile alle operaie ma con torace più sviluppato
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Maschio: di colore scuro, corpo più esile e antenne dritte
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Operaia: monomorfa o leggermente polimorfa, agile e molto attiva
Particolarità morfologiche
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Gastro sollevabile a 90° per spruzzare sostanze difensive
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Torace con sutura metanotale marcata
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Punteggiatura cefalica e toracica fine ma visibile
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Mandibole potenti, usate sia per manipolare materiale che per difesa
Comportamento e Abitudini
Attività e abitudini
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Diurna, molto attiva in giornate calde
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Nidifica in colonie polidomiche (più nidi per colonia)
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Elevata aggressività in difesa del nido
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Marcia in file organizzate, spesso lungo tronchi o muri
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Costruisce camere interne nel legno con masticazione della cellulosa, spesso associata alla produzione di cartonaggio
Difesa
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Solleva il gastro come deterrente
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Emissione di composti chimici irritanti dall’acido formico o composti fenolici
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Morsi vigorosi
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Comportamento di allarme propagato attraverso segnali chimici (feromoni)
Alimentazione
Crematogaster scutellaris è onnivora, con dieta prevalentemente entomofaga ma anche trofica mutualista. Si nutre di:
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Insetti: larve, uova, afidi, lepidotteri, piccoli coleotteri
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Melata: raccolta da afidi e cocciniglie, spesso allevati sulle piante ospiti
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Sostanze zuccherine: frutti troppo maturi, secrezioni vegetali
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Residui organici: occasionalmente resti animali e umani (es. in prossimità di abitazioni)
Riproduzione e Ciclo Vitale
Riproduzione
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Primavera/Estate: accoppiamento durante i voli nuziali, che si svolgono spesso in giornate calde e umide
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Regine fecondate fondano nuove colonie in anfratti legnosi
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Monoginia o poliginia (variabilità interpopolazionale)
Fasi del ciclo vitale
Uovo → Larva → Pupa → Adulto
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Le larve sono alimentate da operaie tramite trofallassi
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Le pupe sono nude (senza bozzolo)
Durata del ciclo
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Da 4 a 8 settimane in estate, rallenta nei mesi freddi
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Le colonie sopravvivono per più anni, con regine longeve (fino a 5–7 anni)
Ruolo Ecologico
Interazioni
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Predatori naturali: ragni, uccelli insettivori, altri imenotteri (es. vespe predatrici)
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Simbioti: afidi e cocciniglie (es. Saissetia oleae), da cui ottiene melata
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Competizione: con altre specie di formiche (es. Lasius niger, Tapinoma nigerrimum)
Contributo ecosistemico
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Controllo biologico di insetti fitofagi
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Aerazione del legno morto
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Dispersione accidentale di semi (mirmecoria minore)
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Favorisce la biodiversità microfaunistica nel legno morto
Minacce e Conservazione
Minacce principali
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Rimozione di alberature vecchie (perdita di habitat)
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Trattamenti insetticidi ad ampio spettro
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Urbanizzazione e cementificazione che riducono siti idonei alla nidificazione
Stato di conservazione
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Non valutata dalla IUCN
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Specie localmente comune, non considerata minacciata
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Può essere utile come bioindicatore della presenza di legno morto e di foreste mature
Curiosità
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È una delle poche formiche europee in grado di sollevare il gastro in modo molto evidente come forma di difesa
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Le colonie mature possono ospitare decine di migliaia di individui
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Viene spesso confusa con specie tropicali per il suo aspetto esotico
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In alcune regioni del Sud Italia, è chiamata “formica testa rossa”
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Alcune colonie hanno comportamenti “parasociali”, con operai che adottano pupe di altri nidi
Autore: Roberto Vatore