Classificazione scientifica

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Infraclasse: Eutheria
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Bovidae
Genere: Bison
Specie: Bison bonasus (Linnaeus, 1758)


Descrizione generale

Il Bison bonasus, comunemente noto come bisonte europeo o wisent, è il più grande mammifero terrestre presente in Europa. È un erbivoro appartenente alla famiglia dei Bovidi, strettamente imparentato con il bisonte americano (Bison bison), da cui si distingue per alcune caratteristiche morfologiche e comportamentali. Un tempo diffuso in tutta Europa, ha subito un drastico declino a causa della caccia e della perdita di habitat, sopravvivendo grazie a programmi di reintroduzione e conservazione.

Il suo corpo è massiccio, con un manto folto di colore bruno scuro, particolarmente lungo intorno al collo e al petto. Possiede un caratteristico gibbo dorsale, formato da potenti muscoli e da processi spinali sviluppati. È un animale sociale che vive in piccoli gruppi e mostra una dieta esclusivamente vegetariana. Grazie alla sua struttura fisica e alla sua storia evolutiva, il Bison bonasus riveste un ruolo fondamentale negli ecosistemi forestali in cui è stato reintrodotto.


Distribuzione e Habitat

Distribuzione geografica

Storicamente diffuso in gran parte dell’Europa centrale e orientale, il bisonte europeo è stato dichiarato estinto in natura nel 1927. Le attuali popolazioni discendono da pochi individui sopravvissuti in cattività e sono state reintrodotte in:

  • Polonia (Foresta di Białowieża, Bieszczady)

  • Bielorussia

  • Lituania

  • Romania (Carpazi)

  • Germania (Reinhardswald, Rothaargebirge)

  • Slovacchia, Russia, Ucraina, e paesi baltici

  • Alcune popolazioni introdotte anche nei Pirenei e nei Balcani occidentali

Habitat preferito

  • Foreste decidue e miste, spesso con presenza di radure erbose

  • Zone umide, con abbondante sottobosco

  • Talvolta anche steppe o ambienti semi-aperti, sebbene prediliga la copertura forestale

Il bisonte europeo è adattabile ma necessita di ampi spazi per il foraggiamento. Tollera ambienti freddi e umidi.


Caratteristiche morfologiche

Dimensioni

  • Lunghezza corporea: 240–300 cm

  • Altezza al garrese: 160–190 cm

  • Peso: 400–920 kg

    • Maschi più grandi delle femmine

Aspetto

  • Corpo massiccio e muscoloso, con collo corto

  • Testa grande e larga, portata bassa

  • Occhi relativamente piccoli, corna nere e ricurve presenti in entrambi i sessi

  • Gibbosità dorsale prominente, dovuta a vertebre toraciche sviluppate

  • Pelliccia folta, bruno scura, più lunga su testa, collo e spalle

  • Coda lunga 60–90 cm, terminante in un ciuffo

Scheletro e dentizione

  • Denti molariformi adatti alla masticazione di erba dura e fibrosa

  • Apparato digerente ruminante, con stomaco a più comparti

  • Scheletro robusto, con articolazioni adatte a sostenere il peso corporeo durante lo spostamento su terreni accidentati


Comportamento e abitudini

Attività

  • Generalmente diurno, con picchi di attività nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio

  • In inverno riduce i movimenti e si rifugia in zone più riparate

  • Capace di correre a 40–50 km/h per brevi tratti

  • Ottimo nuotatore

Territorialità

  • Non territoriale in senso stretto, ma le mandrie si muovono in home range stagionali

  • Comunicazione attraverso vocalizzazioni, feromoni e comportamenti ritualizzati

  • I maschi possono mostrare comportamenti agonistici durante la stagione degli amori

Tane

  • Non costruisce tane; riposa in zone ombreggiate o tra la vegetazione fitta

  • In inverno utilizza zone protette da alberi per dormire e ruminare


Alimentazione

Erbivoro rigoroso

Dieta basata su:

  • Graminacee

  • Erbe varie

  • Germogli e fogliame di arbusti e alberi (es. salici, betulle)

  • Cortecce e rami in inverno

Adattamenti alimentari

  • Apparato ruminante ben sviluppato

  • Alta efficienza nella fermentazione del materiale vegetale

  • Capacità di modificare la dieta in base alla stagione

  • Consumo giornaliero di 30–60 kg di vegetali


Riproduzione e ciclo vitale

Accoppiamento

  • Stagionale, tra agosto e ottobre (bramito)

  • Sistema poliginico: i maschi dominanti si accoppiano con più femmine

  • Maschi rivali si affrontano in combattimenti ritualizzati

Gestazione e sviluppo

  • Gestazione: circa 264 giorni (8,5 mesi)

  • Parto: maggio-giugno, generalmente un solo piccolo

  • Il neonato pesa 15–35 kg e può seguire la madre entro poche ore

  • Svezzamento intorno ai 7–12 mesi

Maturità sessuale

  • Femmine: 2–4 anni

  • Maschi: 4–6 anni

  • Longevità: fino a 20 anni in natura, oltre 25 in cattività


Ruolo ecologico

  • Importante ingegnere ecosistemico

  • Favorisce la biodiversità attraverso il pascolo e il disturbo del suolo

  • Contribuisce alla dispersione dei semi e al mantenimento di ambienti aperti

  • Prede naturali storiche: lupo e orso (oggi molto rari)

  • Fonte di nutrienti per necrofagi in caso di morte naturale


Minacce e conservazione

Minacce principali

  • Ridotta variabilità genetica (collo di bottiglia storico)

  • Frammentazione dell’habitat e conflitti con l’uomo

  • Malattie infettive (es. brucellosi, afta epizootica)

  • Bracconaggio in alcune aree

Stato di conservazione

  • IUCN Red List: Near Threatened (quasi minacciato)

  • Tutti gli esemplari attuali discendono da 12 individui fondatori

  • Circa 7000 individui oggi nel mondo (dati 2024), di cui la metà in libertà

  • Protetto legalmente in tutta Europa

  • Monitoraggi, piani di gestione e programmi di reintroduzione in espansione


Curiosità

  • Era una delle prede principali dei cacciatori paleolitici: raffigurato nelle grotte di Lascaux

  • Il termine “wisent” deriva dal germanico wisunt

  • A differenza del bisonte americano, ha una corporatura più slanciata e una testa meno massiccia

  • L’urina e le feci maschili sono utilizzate durante la stagione degli amori per attrarre le femmine

  • I maschi possono ruggire o bramire, specialmente durante la stagione riproduttiva

  • Gli individui possono formare “leks” temporanei in aree aperte per competere e corteggiare le femmine

  • Alcune popolazioni sono state reintrodotte anche in zone periurbane come parte di progetti di "rewilding"

 

Autore: Roberto Vatore