Classificazione scientifica
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Regno: Plantae
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Clade: Tracheophyta
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Classe: Pinopsida
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Ordine: Pinales
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Famiglia: Pinaceae
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Genere: Cedrus
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Specie: Cedrus atlantica (Endl.) Manetti ex Carrière
Il Cedrus atlantica, comunemente noto come cedro dell'Atlante, è una conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Originario delle montagne dell’Atlante in Marocco e Algeria, questo albero maestoso è oggi ampiamente coltivato anche in Europa come specie ornamentale e forestale, apprezzato per la sua eleganza, longevità e resistenza. Grazie alla sua imponenza e al valore del legno, il cedro dell'Atlante è considerato una specie nobile e iconica.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione naturale
Il Cedrus atlantica è endemico delle catene montuose dell’Atlante in Marocco e Algeria, dove cresce a quote comprese tra 1.300 e 2.200 m.
Espansione e coltivazione
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Introdotto in Europa a partire dal XIX secolo, è oggi molto diffuso in parchi, giardini, viali alberati e in alcune foreste artificiali.
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Presente anche in Nord America e in Asia occidentale come specie ornamentale.
Habitat e condizioni ecologiche
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Predilige climi temperati freschi, con estati secche e inverni freddi.
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Cresce bene su suoli profondi, ben drenati e leggermente acidi o neutri.
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È resistente alla siccità e al freddo, ma sensibile a ristagni idrici e suoli pesanti.
Caratteristiche Morfologiche
Portamento
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Albero di grandi dimensioni, con altezza che può superare i 30-40 m in coltivazione e raggiungere anche 45 m in natura.
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Tronco dritto e slanciato, con corteccia grigiastra, che tende a fessurarsi con l’età.
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Chioma piramidale nei giovani esemplari, che diventa più espansa e irregolare negli individui maturi.
Foglie
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Aghi rigidi, lunghi 1-2,5 cm, di colore verde glauco o grigio-azzurro, disposti in fascetti di 20-40 aghi.
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Persistono per diversi anni prima di cadere.
Fiori e riproduzione
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Pianta monoica con coni maschili e femminili su rami distinti dello stesso individuo.
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Coni maschili: gialli, eretti, lunghi 2-5 cm, rilasciano polline in autunno.
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Coni femminili: piccoli e verdi all’inizio, si sviluppano in strobili ovoidali, lunghi 6-12 cm, di colore bruno a maturità (dopo 2 anni).
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I coni si disarticolano liberando semi alati.
Ecologia e Ruolo Ambientale
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In ambiente naturale, forma boschi puri o misti con ginepri, querce, pini e abeti.
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È una specie adattata a climi montani, con forte resistenza a siccità estiva e gelate invernali.
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Importante per la protezione del suolo da erosione e per il mantenimento della biodiversità.
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Offre rifugio a numerose specie animali: uccelli, piccoli mammiferi e insetti.
Utilizzi
Uso forestale e del legno
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Il legno di cedro è molto pregiato: resinoso, aromatico, durevole e resistente agli insetti e all’umidità.
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Utilizzato per mobili, falegnameria fine, pavimenti, rivestimenti, sculture e carpenteria.
Uso ornamentale e paesaggistico
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Ampiamente coltivato come pianta ornamentale in parchi, giardini e viali alberati.
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Esistono varietà orticole, tra cui il Cedrus atlantica 'Glauca' (cedro dell’Atlante azzurro), molto apprezzato per il fogliame grigio-bluastro.
Valore culturale e simbolico
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Simbolo di maestosità e longevità.
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In alcune culture è associato a spiritualità e purificazione.
Minacce e Conservazione
Stato di conservazione
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In natura, le foreste di Cedrus atlantica sono minacciate da:
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Sovrapascolo
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Incendi ricorrenti
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Taglio indiscriminato del legno
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Cambiamenti climatici
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Secondo la Lista Rossa IUCN, la specie è classificata come “in pericolo” (EN) nella sua area di origine.
Misure di conservazione
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Presente in numerose aree protette del Nord Africa.
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Programmi di rimboschimento in Marocco e Algeria.
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Diffusione in orti botanici e parchi europei come coltivazione conservativa.
Curiosità
Il legno di cedro era già apprezzato in epoca egizia per la costruzione di sarcofagi e mobili.
Il profumo della sua resina è alla base di molti oli essenziali e fragranze.
Il Cedrus atlantica è spesso confuso con il Cedrus libani (cedro del Libano), da cui si distingue per l’habitat e alcune caratteristiche morfologiche.
In arboricoltura urbana è scelto per la sua resistenza all’inquinamento atmosferico.
Autore: Roberto Vatore